25 Aprile 2025
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BIBBIA E MOSCHETTO
Patriarcato perfetto

On.le Ministro Giuseppe Valditara

Apprendiamo dalla stampa le Sue ultime dichiarazioni sulla intenzione di introdurre lo studio della bibbia sin dalla scuola primaria con il preciso intento di trasformare questo testo in uno strumento educativo “per comprendere le radici storiche e culturali dell'Italia e dell'Europa”.

Nella doverosa premessa che le nostre radici culturali sono greche e romane, e che quando è arrivata in Europa la religione dei parabolani, si è determinata una regressione culturale, mi corre l'obbligo di puntualizzare quanto segue.

La bibbia ha avuto una indubbia influenza nella diffusione della perversione sociale in forza della quale le persone di sesso maschile hanno preteso di avere una condizione di supremazia per il solo fatto di essere a immagine e somiglianza del loro dio maschio.

Ed è paradossale sentire proprio le donne difendere la sacralità della bibbia che le relega ad un ruolo inferiore a quello degli animali domestici.

Il frasario biblico contro le donne è un concentrato di bestialità:

“La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all'uomo”

“Capo della donna è l'uomo”

“Voi, mogli, state sottomesse ai mariti”

“Trovo che amara più della morte è la donna”

“Se la giovane non è stata trovata in stato di verginità, allora la faranno uscire all'ingresso della casa del padre e la gente della sua città la lapiderà”.

E' su queste premesse religiose che nei secoli si è costruito l'odio contro le donne.

Quanto alla famiglia sarà bene ricordare che la storia narrata nella bibbia comincia con Abramo che arriva in Egitto e fa prostituire la moglie per avere in cambio asini e cammelli:

"Quando Abramo fu sul punto di entrare in Egitto disse alla moglie Sara: (Gn. 12-11)

Nella bibbia si contano almeno 100 brani nei quali si promuovono l'infanticidio, lo sterminio, la pena di morte, la lapidazione, la tortura, il saccheggio, la strage, lo stupro e il genocidio.

Il Ministero dell'Istruzione non risulta che abbia mai fatto eseguire il controllo di conformità del testo della bibbia adottato nelle scuole e secondo la legge italiana l'editore è responsabile dell'integrità dell'opera.

Il piano di studi nazionale dell'ora di religione, infatti, è stato introdotto con decreto e perciò l'adozione della bibbia come testo scolastico non compete all'autonomia didattica dei singoli istituti, ma al Ministero che è l'unico soggetto-pubblico competente a controllare e valutare il libro di testo nei suoi molteplici aspetti.

Se il progetto complessivo è quello di rendere gli studenti e le studentesse italiane più ignoranti, la bibbia è senza dubbio un ottimo viatico.

Come diceva Voltaire, solo la filosofia potrà salvarci dal fanatismo degli imbecilli e la bibbia non è un testo di filosofia.

Ove il Ministero tenesse in considerazione le osservazioni su esposte, non ci sarebbe alternativa all'eliminazione della bibbia dall'elenco dei testi scolastici, ed espressamente Le chiedo di rivalutare la Sua iniziativa.

Carla Corsetti
Segretaria nazionale di Democrazia Atea


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